“Abrahamo
rispose: «Figlio mio, Dio provvederà Egli stesso l’agnello per l’olocausto»”. (Genesi 22:8)
Erano stati i tre giorni più lunghi
della sua vita: Abrahamo era arrivato al luogo che Dio gli aveva indicato. La
voce che aveva imparato a conoscere bene gli aveva detto di sacrificare suo
figlio Isacco, il figlio della promessa. Dio gli aveva detto di Isacco: “Io stabilirò il Mio patto con lui, come un
patto eterno con la sua discendenza dopo di lui” (Genesi 17:19).
Abrahamo disse ai servi: “Io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo;
poi ritorneremo da voi” (Genesi
22:5); credeva alla promessa di Dio e sapeva che se avesse sacrificato suo
figlio, “Dio era potente da risuscitarlo
anche dai morti” (Ebrei 11:19). La
sua fede fu messa a durissima prova, ma ne uscì vincitrice perché si appoggiava
sulle infallibili promesse di Dio.
Padre e figlio presero la legna, il
fuoco ed il coltello per l’olocausto e si incamminarono verso la cima del monte.
Lungo la strada Isacco chiese al padre: “Ecco
il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?” (Genesi 22:7). La
risposta di Abrahamo, oltre a testimoniare della sua fiducia in Dio, fu
profetica: “Figlio mio, Dio provvederà
Egli stesso l'agnello per l'olocausto” (Genesi
22:8).
Non solo Dio provvide quello stesso
giorno per il sacrificio, ma sarebbe diventato Egli stesso l’Agnello. Gesù era
la risposta alla domanda di Isacco, Egli è “l’Agnello
di Dio, che toglie il peccato del mondo”
(Giovanni 1:29).
“Abrahamo
edificò l’altare e vi accomodò la legna; poi legò Isacco suo figlio e lo depose
sull’altare sopra la legna” (Genesi 22:9):
immagino che lacrime scendevano lungo le sue guance mentre si preparava per il
sacrificio. Isacco non si ribellò all’anziano padre, ma si lasciò legare
docilmente e deporre sull’altare.
“Abrahamo
quindi stese la mano e prese il coltello per uccidere suo figlio” (Genesi 22:10); ma l’angelo dell’Eterno lo fermò.
Abrahamo poi vide un montone impigliato in un cespuglio e “l’offerse in olocausto al posto di suo figlio” (Genesi 22:13)
Immagina, per un
momento, di essere Isacco, cerca di immedesimarti nei suoi pensieri durante
quegli istanti. Isacco era stato sull’altare, pronto per essere immolato; solo
pochi minuti dopo contemplò la scena del montone che veniva offerto in
sacrificio su quello stesso altare. Pensa a cosa avrà provato nel vedere quel
montone morire al suo posto!
Sulla cima del monte, Abrahamo e Isacco
compresero molto bene il valore del sacrificio sostitutivo di Gesù; Dio illuminò le loro menti riguardo il
meraviglioso piano della redenzione. Gesù stesso menzionò quel giorno, parlando
con i Giudei: “Abrahamo, vostro padre,
giubilò nella speranza di vedere il Mio giorno; lo vide e se ne rallegrò” (Giovanni 8:56).
Abrahamo
vide il sacrificio di Gesù attraverso l’esperienza vissuta in cima al monte;
padre e figlio si rallegrarono nel vedere il montone morire, comprendendo che un
giorno Dio avrebbe offerto “il Suo
unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita
eterna” (Giovanni 3:16).
La
loro gioia era costata una vita innocente; così, parlando di Gesù,
la Bibbia dice che “il castigo per cui
abbiamo la pace è caduto su di Lui, e per le Sue lividure noi siamo stati
guariti” (Isaia 53:5).
Abrahamo
comprese, almeno in parte, la sofferenza del Padre nel vedere l’agonia di Gesù “trafitto per le nostre trasgressioni,
schiacciato per le nostre iniquità” (Isaia
53:5).
Isacco,
invece, rappresenta il Figlio di Dio; come non si ribellò alla volontà del
padre, lasciandosi legare e mettere sull’altare, così Gesù si sottomise alla
volontà del Padre nel Getsemani e “abbassò
Se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2:8).
“Per salvare gli uomini decaduti, il Cristo,
il Re di gloria, offrì la Sua vita. Quale prova più grande Dio poteva offrire del Suo infinito amore, della Sua immensa compassione per
l’uomo?”. (“Patriarchi e profeti”, cap. 13)
“Certamente
Colui
che non ha risparmiato il Suo proprio Figlio, ma Lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con Lui?” (Romani 8:32).