giovedì 27 dicembre 2012

22. Uno spreco d'amore

“Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.”  (1Timoteo 2:3-4)

In un mercato sempre più saturo, il lancio di ogni nuovo prodotto deve essere pianificato nei minimi dettagli dalle aziende. Ogni azienda che investe parte delle sue risorse in un nuovo prodotto ricerca un profitto. Investire in un prodotto che si rivelerà un insuccesso è considerato a posteriori come uno spreco di risorse; nessuna azienda investirebbe in un prodotto sapendo in anticipo che sarà un fallimento.

L’apostolo Paolo affermò che Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati”  (1Timoteo 2:4); desiderare qualcosa senza fare niente per ottenerla è inutile. Dio non si è limitato a voler salvare tutti gli uomini, ma ha anche fatto qualcosa per salvarli. Infatti, poco più avanti Paolo aggiunge che Gesù “ha dato Se stesso come prezzo di riscatto per tutti”  (1Timoteo 2:6).

Gesù sapeva in anticipo che la maggior parte dell’umanità non avrebbe accettato il Suo sacrificio; sapeva che il piano della salvezza sarebbe stato un grande spreco d’amore. L’amore di Dio non accettato è il più triste tra gli sprechi. Rifletti: Gesù è morto per quelli che alla fine saranno perduti proprio come per quelli che saranno salvati.

Spesso ho sentito affermare che Gesù sarebbe venuto sulla terra a morire in croce anche solo per una persona. È vero. “Il Salvatore sarebbe passato attraverso l’agonia del Calvario perché anche solo un’anima che potesse essere salvata.”  (“La Speranza dell’uomo”, cap. 52)
Ma c’è di più. Certo, Gesù sarebbe venuto sulla terra anche solo per te, per uno solo; ma sarebbe venuto anche se avesse visto in anticipo che nessuno Lo avrebbe accettato.

Anche per zero.

“Gesù non pensò al cielo come a un luogo desiderabile quando eravamo perduti. Lo lasciò per una vita di disonore e disprezzo e per una morte vergognosa.”  (“Sulle orme del Gran Medico”, cap. 6)
Gesù non poteva rimanere in cielo vedendoci perduti; il Suo amore Lo costringeva a venire tra noi e a morire per noi. Lo avrebbe fatto anche per nessuno, perché il Suo amore per noi non dipende dalla nostra risposta.

Non poteva rimanere in cielo senza darci almeno la possibilità di essere salvati; il cielo ha investito tutte le sue risorse solo in una possibilità: “Il cuore di Dio si strugge per i Suoi figli di questa terra con un amore più forte della morte. Dando Suo Figlio, ha riversato su di noi tutto il cielo in un solo dono.”  (“Passi verso Gesù”, cap. 2)

Alla fine il sacrificio di Cristo sarà comunque un infinito spreco d’amore, a causa di tutti quelli che Lo avranno rifiutato; ma, per Gesù, ne sarà ugualmente valsa la pena. Prego che, almeno per te, la croce non sarà uno spreco d’amore; che, almeno per te, Gesù non sia morto invano.

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