“Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà
un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: «Dio
con noi»” (Matteo 1:23)
Adamo ed Eva, a
causa della loro disubbidienza, non potevano più avere accesso all’albero della
vita nel giardino dell’Eden; Dio aveva cacciato l’uomo dall’Eden, ma non dal
Suo cuore. Anche se l’uomo non poteva più vivere alla Sua presenza, Dio non
aveva perso il desiderio di vivere con lui.
Ci spostiamo avanti
nel tempo. Il popolo d’Israele, appena liberato da Dio dalla schiavitù
d’Egitto, si trovava accampato nel deserto ai piedi del Monte Sinai. Nel
frattempo, Mosè, proprio sul monte, ricevette da Dio l’ordine: “Mi facciano un
santuario, perché Io abiti in mezzo a loro” (Esodo 25:8). Gli Israeliti abitavano
in tende e anche Dio voleva dimorare in una tenda, il tabernacolo, in mezzo al
loro accampamento.
“E la Parola si è fatta carne ed ha abitato
fra di noi, e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come dell'unigenito
proceduto dal Padre, piena di
grazia e di verità” (Giovanni 1:14).
Il verbo greco usato
da Giovanni, tradotto con “abitare”, significa letteralmente “piantare una
tenda”. Dio aveva ordinato a Mosè di costruire un tabernacolo per abitare in
mezzo al popolo e si sarebbe incarnato per abitare in mezzo agli uomini. Non più in
una tenda.
Come un uomo.
Come la gloria di
Dio era presente nel santuario, così risplendeva nella vita di Gesù, l’Emmanuele,
il Dio con noi. Gesù ha colmato tutta la distanza che separava il trono di Dio
dalla terra; ha mangiato, camminato, sudato, lavorato con noi. Ha sofferto con
noi.
Per noi.
Gesù è venuto per
vivere con noi e per noi. E morire per noi.
“Con la Sua vita e
con la Sua morte, Cristo ha più che rimediato il danno prodotto dal peccato. Scopo
di Satana era creare una divisione eterna fra Dio e l’uomo; ma in Cristo noi
possiamo unirci a Dio più intimamente di come avremmo potuto fare se non
fossimo mai caduti. Prendendo la nostra natura, il Salvatore ha unito a Sé
l’umanità con un legame che non potrà mai essere infranto. Per tutta l’eternità
rimarrà unito a noi. […] In Cristo la
famiglia della terra e quella del cielo si riuniscono. Il Cristo nella gloria è
nostro fratello. Il cielo è compreso nell’umanità, e l’umanità è racchiusa
nell’Amore infinito.” (“La Speranza
dell’uomo”, cap. 1).
“E io, Giovanni,
vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa
adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il
tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed Egli abiterà con loro; ed essi saranno Suo
popolo e Dio stesso sarà con loro e
sarà il loro Dio»” (Apocalisse 21:2-3).
Dio sta aspettando
un altro tabernacolo, la Nuova Gerusalemme, nella quale potrà di nuovo abitare
in perfetta armonia con l’uomo. Gesù
desidera vivere con te.
Per sempre. E vuole cominciare ora.
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