martedì 4 ottobre 2011

03. Emmanuele: Dio con noi

“Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: «Dio con noi»  (Matteo 1:23)

Adamo ed Eva, a causa della loro disubbidienza, non potevano più avere accesso all’albero della vita nel giardino dell’Eden; Dio aveva cacciato l’uomo dall’Eden, ma non dal Suo cuore. Anche se l’uomo non poteva più vivere alla Sua presenza, Dio non aveva perso il desiderio di vivere con lui.

Ci spostiamo avanti nel tempo. Il popolo d’Israele, appena liberato da Dio dalla schiavitù d’Egitto, si trovava accampato nel deserto ai piedi del Monte Sinai. Nel frattempo, Mosè, proprio sul monte, ricevette da Dio l’ordine: “Mi facciano un santuario, perché Io abiti in mezzo a loro”  (Esodo 25:8). Gli Israeliti abitavano in tende e anche Dio voleva dimorare in una tenda, il tabernacolo, in mezzo al loro accampamento.

“E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità”  (Giovanni 1:14).

Il verbo greco usato da Giovanni, tradotto con “abitare”, significa letteralmente “piantare una tenda”. Dio aveva ordinato a Mosè di costruire un tabernacolo per abitare in mezzo al popolo e si sarebbe incarnato per abitare in mezzo agli uomini. Non più in una tenda.

Come un uomo.

Come la gloria di Dio era presente nel santuario, così risplendeva nella vita di Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi. Gesù ha colmato tutta la distanza che separava il trono di Dio dalla terra; ha mangiato, camminato, sudato, lavorato con noi. Ha sofferto con noi.

Per noi.

Gesù è venuto per vivere con noi e per noi. E morire per noi.

“Con la Sua vita e con la Sua morte, Cristo ha più che rimediato il danno prodotto dal peccato. Scopo di Satana era creare una divisione eterna fra Dio e l’uomo; ma in Cristo noi possiamo unirci a Dio più intimamente di come avremmo potuto fare se non fossimo mai caduti. Prendendo la nostra natura, il Salvatore ha unito a Sé l’umanità con un legame che non potrà mai essere infranto. Per tutta l’eternità rimarrà unito a noi.  […]  In Cristo la famiglia della terra e quella del cielo si riuniscono. Il Cristo nella gloria è nostro fratello. Il cielo è compreso nell’umanità, e l’umanità è racchiusa nell’Amore infinito.”  (“La Speranza dell’uomo”, cap. 1).

“E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed Egli abiterà con loro; ed essi saranno Suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio»”  (Apocalisse 21:2-3).

Dio sta aspettando un altro tabernacolo, la Nuova Gerusalemme, nella quale potrà di nuovo abitare in perfetta armonia con l’uomo. Gesù desidera vivere con te.

Per sempre. E vuole cominciare ora.

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